13/7/2023

Ridurre i debiti con la cessione del TFR: guida pratica

È possibile ridurre i debiti grazie alla cessione, totale o parziale, del TFR maturato grazie all’attività lavorativa? Secondo il Tribunale di Milano pare proprio di si.

La crisi economica mondiale ha inesorabilmente inciso anche sull’economia italiana, soprattutto sulla condizione economica delle famiglie italiane che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese.

Cresce sempre di più il numero degli italiani che ricorrono a prestiti e finanziamenti al fine di fronteggiare i bisogni di liquidità immediata per affrontare la vita di tutti i giorni ma la questione, ancor più pericolosa dal quale è sempre più difficile uscire, è il meccanismo che si innesca allorquando si richiedono prestiti per pagare e coprire altri prestiti.

Pagare i debiti con altri debiti: un meccanismo pericoloso

Coprire i debiti con altri debiti, come ad esempio un finanziamento, è una decisione che in generale è sempre sconsigliata.

Come abbiamo già avuto modo di analizzare in alcuni articoli su questo blog (ad esempio "La Meritevolezza: Un Elemento Fondamentale Per L’omologazione Del Piano Del Consumatore") questa scelta potrebbe rivelarsi controproducente qualora si decida, in seguito, di avvalersi della Legge 3/2012 sul Sovraindebitamento perchè potrebbe minare il principio di meritevolezza, vanificando ogni sforzo di ristrutturazione del debito.

Dal 2012 c’è uno strumento che può mettere fine a questo pericoloso meccanismo incentrato sul richiedere prestiti per coprire altri prestiti: la Legge n. 3 del 2012, la cosiddetta “Legge salva-suicidi”, che consente ai soggetti sovraindebitati di uscire dalle situazioni di crisi che li affliggono.

Liberarsi dai debiti grazie alla Legge sul Sovraindebitamento

La legge sul sovraindebitamento offre la possibilità a consumatori, imprenditori sotto soglia, imprenditori agricoli, ecc, di rimodulare i propri debiti in base a quelle che sono le reali condizioni e capacità economiche presenti e future del soggetto che decide di avviare la procedura, avendo, come fine ultimo, quello di liberarsi definitivamente dai debiti contratti e riiniziare da zero (esdebitazione).

Il debitore che non riesce più a pagare regolarmente i propri debiti pregressi e decide di accedere ad una delle procedure previste dalla Legge 3/2012 può, quindi, utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione al fine di estinguerli, compreso il proprio TFR.

Estinguere i debiti con la cessione del TFR: la sentenza del Tribunale di Milano

È possibile estinguere i debiti contratti, con la cessione del TFR, grazie alle procedure di composizione della crisi previste dalla Legge 3 del 2012.

Il Tribunale di Milano con una propria sentenza ha accettato l’accordo con i creditori proposto da un lavoratore dipendente sovra indebitato il quale aveva contratto debiti con la Banca ed Equitalia e proponeva che la copertura delle posizioni debitorie avvenisse attraverso la liquidazione del patrimonio, ossia dall’immobile di sua proprietà, e la cessione del TFR maturato fino a quel giorno.

La normativa italiana prevede la possibilità di poter richiedere anticipatamente, rispetto alla conclusione del rapporto di lavoro, fino al 70% del TFR maturato fino a quel momento per i lavoratori che si trovano in grande difficoltà economica, per spese mediche e per l’acquisto della prima casa: tale possibilità di riscossione anticipata del TFR è riservata ai lavoratori che abbiano svolto almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro.

Il legislatore prevede, inoltre, che tale anticipo possa essere ottenuto una sola volta nel corso del rapporto di lavoro e l’importo ricevuto anticipatamente viene decurtato dal trattamento spettante a fine rapporto al lavoratore.

Ma il Tribunale di Milano non ha semplicemente omologato il piano che prevedeva che parte dell’ammontare debitorio del richiedente venisse onorato utilizzando il TFR: la particolarità della decisione del Tribunale di Milano è rappresentata dal fatto che il TFR messo a disposizione per coprire i debiti contratti non si limitava al solo 70% maturato fino a quel dì bensì l’intero ammontare di esso fino ad all’ora, realizzando una deroga alla disciplina e permettendo dunque al debitore di poter migliorare e risolvere la sua condizione economica ormai compromessa.

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